Realtà di plastica

Ho visto persone preferire l’idea che hanno di se stessi e conviverci per scelta, perché non in grado di vivere con quello che realmente sono.

Ho visto miti sfatarsi dietro un accenno di difficoltà e eroi diventare clown.

Ho conosciuto persone, e mi piacerebbe sapere cosa c’è di vero, e capire se il falso supera tutto.

Ho osservato e ho sentito massime dette per convenienza, lemmi che fanno di un ossimoro la parola "persona".

Ho sentito dire quello che conveniva dire, infiniti nonnulla di quel che realmente viene pensato. Ho visto uomini piangere ripensando alla propria infanzia e asciugarsi le lacrime sulla mia comprensione, minimizzando poco dopo con gli amici, riducendo ogni mio gesto in sopportazione.

Ho sentito persone ritrarre con riluttanza l'importanza delle cose, magari per vergogna, che posso saperne io, negare il vero e confermare il falso, brindando alla vittoria di realtà immaginarie.

Ho visto un uomo e una donna,

in camera da letto,

scopare con amore e piangersi sul petto.

Ricucire ferite di chi prima di noi è arrivato, denigrare quel corpo da noi tanto amato. Ridere, e riaprire quelle ferite, da noi curate, adesso recate.

Ho visto che non esiste più il tormento per certi individui, la pena d'amore è una cosa ormai per ricchi, la verità di un bacio, ammettere cosa in realtà è stato…

Ho visto tante mani avvelenate toccare cuori spezzati, ed io, del mio povero cuore, ne ho fatto un antidoto destinato alle mie pene d'amore.

D’altronde cosa c’è di vero in tutto questo, cosa c’è di vero in tutto il resto, cosa posso chiedere che non sia già finzione (?)

Ho visto i miei occhi dopo di lui attraverso uno specchio, e li ho visti sì, scoppiare e sentir dire;

Qui, ora trema il mio dolore.

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